Contatti

Premio Internazionale ”Città di Cava” segnalazione e merito anni 1989,1990,1994.

Baronissi Arte ’93

“Culturaria” II°edizione. Castiglione del Genovesi, 2005

Personale di Scultura “Espressioni”,presso l’associazione culturale La Tavolozza Salerno, 2006.

Vincitrice del premio unico sez.scultura al Memorial Gabriele D’alma (anno 2006)

Salerno Invita , Città dei creativi, anni 2006 e 2008.

L’Arte è preghiera le” Litanie Lauretane”.V° rassegna. anno 2007 .Esposizione nelle città di Napoli, Salerno, Vico Equense (Castello Giusso)

L’Arte è preghiera . S.Paolo”,VI° rassegna, Esposizione nelle città di Napoli, Roma, Taranto,e Salerno, anno 2008

Estate Arte 2008, Centro d’Arte e Cultura “Il FARO” Agropoli. Rassegna Internazionale di autori contemporanei.

In…Arte Borgo-Arti Visive, Borgo di Terravecchia palazzo Federico II ,2008.

Salerno Porte Aperte,Palazzo Genovese , 2008, 2009, 2010, 2011, 2012. Associazione Albatros.

Arte Varia Complesso di Santa.Sofia, 2010

Artemix,scuola G.Vicinanza, 2010.

Premio Internazionale “Città di Bellizzi” quarta edizione, menzione d’onore, anno 2011

Linea Contemporanea “Magia e Sogno”Castello Angioino.Aragonese - Agropoli, 2011. A cura di Antonella Nigro

"Odissea" Museo di Paestum nei percorsi del Grand Tour .Capaccio 2011. A cura di Antonella Nigro

“Collettiva d’Arte creativa”ex Salid Salerno, 2011

Terza classificata, quinta edizione “Premio Internazionale Città di Bellizzi”, 2012

Scler’Arte-.Dada Design- Salerno, 2012

Seconda classificata “Premio Internazionale Alfonso Grassi”, ottava edizione, 2012

Terza classificata "Premio Internazionale Alfonso Grassi" nona edizione, 2013

Linea Contemporanea “Eros e Amore”Castello Angioino Aragonese - Agropoli, 2012. A cura di Antonella Nigro

PERSONALE "GIOCO DI LINEE IN APPARENTI GEOMETRIE" Palazzo Civico delle Arti Agropoli. A cura di Antonella Nigro (Aprile 2013 )

Linea Contemporanea "SIRENE" Agosto 2013. Castello Angioino Aragonese- Agropoli

"Natale in Arte" collettiva autori contemporanei, Salerno, dicembre 2013

" VinArte" Info point Galleria Capitol- Salerno, dicembre 2014

Amici per l'arte,VILLA CARRARA Salerno,maggio 2015

Premio Costiera Arte ,Palazzo Mezzocapo, Maiori. (luglio 2015)

Plazart 25/26 , Baronissi, settembre 2015

Collettiva d'arte, Penta di Fisciano, 26/28 dic.2015

ART/JAM SALERNO 2016

Seconda Biennale d'Arte Contemporanea di Salerno 2016

Collettiva d'arte, presso Villa Carrara .Salerno, maggio 2017

Linea Contemporanea, Agropoli, giugno 2017

DONNE E NON SOLO,collettiva presso la sede della provincia Salerno, Palazzo S.Agostino (8marzo-8aprile 2018)

Expo Street Pop Art Architecture- 18-25 Novembre 2018, presso la Stazione marittima Zaha Hadid Salerno.

Terza Biennale d'Arte Contemporanea di Salerno, 2018 .Targa di merito per l'opera Cambiamenti.

LA SCULTURA DI TERESA CITRO: UN SORRISO AGRODOLCE

In tempi, spesso opachi, votati all’indifferenza, alla glacialità interiore, al gelo delle urgenze emotive, Teresa Citro è stata rapita dall’esigenza incomprimibile della comunicazione artistica, sentita come “medium” incomparabile per rapportarsi e intessere un dialogo fitto, lieve, intrigante, annodante con l’umanità tutta nelle sue segmentate e svarianti articolazioni. E tra i generi, le forme, i moduli espressivi, è approdata alla scultura che le è apparsa l’esplicitazione estetica più completa perché oltre, al segno, alla superficie, al colore, cerca il volume che determina una fruibilità più piena, più completa, più esaustiva. Artista di straordinaria sensibilità estetica, mai intimamente appagata nella ricerca di nuovi moduli e di nuovi effetti emozionali, crea un rapporto zigzagante, svariante, consapevole e sorvegliato con la materia che asserva all’empito creativo mantecato alla serena armonia della rappresentazione. E così, il realismo della figurazione, è incalzato dalla stilizzazione, dalla geometrizzazione, dalle prementi urgenze dell’astrazione. In un registro estremamente multiforme e frastagliato, la validissima artista elargisce, però, sempre la sua personalissima cifra che riverbera un mondo intimo fresco, genuino, limpidamente magmatico, denso di sentimenti in penombra, di tremori, sussulti, palpiti, brividi, sospiri, trasalimenti, decelerati ripiegamenti, malie, inarcamenti, magie, incanti.
Le comunicazioni scultoree di Teresa Citro, interpretate con forme e linee estremamente semplici, lontane da arzigogoli e da ciarpame decorativo, da cascami neobarocchi, cercano e trovano nell’essenzialità, nella geometrizzazione di forme e volumi, una vis comunicativa di straordinario impatto emozionale.

A scavo, a incavo, a tutto tondo, la natura vibra, sussulta, dinamica, elastica, pura; la luce fluttua, scosta, riposa, risplende non intruglia, infastidisce, soverchia la comunicazione. Tutto si ricompone nella edenica serenità dell’armonia, della pacatezza, dell’equilibrio. Niente è decontestualizzato. Le concrezioni scultoree di Teresa Citro si intrecciano, si tendono, cercano e trovano equilibrio anche nella consistenza dello spazio. Al di là di fumisterie, stantie, leziose, ossidanti elucubrazioni intellettualistiche, la grande lezione classica fa sentire la sua voce appena sussurrante, pispigliante, ma energicamente severa. E tutto si ricompone nella tenerezza del bello. L’esigenza umana, le sue gioie, le sue rughe, i suoi vagheggiamenti, le sue pene, le sue fragilità, le sue accensioni, le derelizioni, le corrosive neghittosità, le sue attese, gli sperdenti abbandoni, le riemersioni di un sogno, come scaglie di luci e di ombre si addensano nell’opera di Teresa Citro. Momenti di vertigini si frangono e si sciolgono, appassionati e lievi, in un racconto artistico che assiepa elitario individualismo e pacato e composto equilibrio creativo, in un sorriso dolceamaro, all’attonito, sgomento e fiducioso sorriso corale dell’umanità.

Luigi Crescibene

LA DANZA DEGLI IMPOSIBILI ABBRACCI

Il percorso artistico di Teresa Citro spazia dalla scultura in pietra a quella in legno in maniera valida, autentica e, al contempo,personalissima. Le opere dell’artista rappresentano esattamente ciò che si intende per scultura moderna: uno studio combinato di tradizione figurativa e di innovazione stilistica .Da questo punto di vista l’artista è molto vicina alle soluzioni teoriche ed estetiche presentate da Henry Moore: laddove si interpreti e rappresenti la figura,essa è perfettamente riconoscibile sebbene gli stilemi dell’astrazione ne rinnovino l’immagine, il disegno, le proporzioni. In linea con le ricerche plastiche di tutto il xx secolo,l’artista introduce,nella figurazione scultorea,insieme il concetto di “pieno”,quello di “vuoto”. Grande attenzione è dedicata all’idea di equilibrio, considerato da almeno due punti di vista:quale bilanciamento visivo di linee, ordini e strutture e, soprattutto concettualmente quale fine imprescindibile di conciliazione,armonia e misura tra “apparenti geometrie.” Il risultato è un’opera che presenta una squisitezza formale,una compiutezza elegante e pura nella quale le simmetrie di linee e forme risultano assolute nella loro perfetta complementarietà. L’artista ama sposare,nelle sue originali figurazioni, ”forme antagoniste”come cerchi e sfere improvvisamente tagliati o associate a linee nette e parallelepipedi rigorosi:la morbidezza della curva e della parabola dialogante con la severità dell’asse e dell’angolo. Meravigliose,nella loro essenzialità ,le grandi composizioni svettanti percorse da un’anima curvilinea e terminanti,all’apice, con ovale o un ellisse,una nuda bellezza che palesa se stessa insieme ad arcaici significati e simbolismi di ciclicità, quest’ultima concepita come fine ultimo, dunque termine eterno. Curve e ancora curve,come onde marine nei profili e negli spessori dei materiali lavorati,flutti fluttuazioni che si stringono nella danza di “abbracci”,nodi, intrecci,vincoli e legami. Le opere di Teresa Citro, slanciate in eleganti altezze, si ritagliano, potenti, spazi nella luce, ma in tale connubio accolgono, altresì, balenii e raggi, nel gioco di incavi e solchi congiunti ai rilievi, giungendo all’unità, accurata e definitiva, dell’espressione artistica contemporanea.
Antonella Nigro

UNA NOTA SULLE SCULTURE DI TERESA CITRO

Tratto da Poliscritture.it

L'arte è un punto d'arrivo e di partenze. Dove sono arrivati artisti come Moore, come Brancusi e Melotti scultori che mi sembra abbiano insegnato qualcosa a Teresa Citro,dallo stesso luogo lei,come tanti altri, riparte: destinazione se stessa. Viaggio lungo e difficile, impossibile sapere quando si arriverà. Questa è la ricerca, e accomuna gli artisti di ogni genere. Eppure l' artista sa che ogni sua opera contiene qualcosa di quel che dovrà accadere.Mentre Teresa Citro interroga la forma (se con geometrie universali o scavandola col chiaroscuro della plasticità,se essere figurativa, pop,o intraprendere vie più spirituali e filosofiche), la risposta è già lì in ogni sua opera. Le mani degli scultori hanno memoria. Le mani sceglieranno.

Moore lavorava con la materia organica, Brancusi con simboli e bellezza, Melotti con l'equilibrio e la musica; per le geometrie come non pensare ad A.Pomodoro che scavava in forme primarie (sfera,cilindro ecc.) e poi le forme nell'antichità e nelle tradizioni di tutti i paesi del mondo.Tutto è stato fatto? E' con questa domanda che si è chiuso il novecento.Quel che mi sento di dire è che noto una predominanza della sfera,del cerchio,che mi fa pensare al sole le linee al'orizzonte. L'artista è salernitana,il mare è sempre lì,a un passo.Non mancano le vele delle imbarcazioni.Mi viene in mente Calder,che per tutta la vita raccontò l'incredibile equilibrio degli astri nel cielo

(la luna e il sole che vide contemporaneamente durante una traversata sull'oceano). Davvero, a volte basta un niente; a volte ci rompiamo la testa per un segreto che tanto segreto non è. Ma una volta trovato ci basterà per tutta la vita.

Sono tra quelli che cercano di dimenticare anche quel poco che sanno, perchè quel poco è principalmente la modernità.Ma anche il voler dimenticare appartiene alla modernità.Tutto il novecento è stato così: in qualche modo bisognerà venire a capo.Quindi, se posso permettermi un consiglio, io tenterei l'azzeramento (come dice Linguaglossa riferendosi alla poesia). Per cominciare basterebbe un ritorno al primario: tre mesi a guardare sole e orizzonte,a guardarsi mentre lo si guarda, e a guardarsi dentro, a sentire. Diamo per scontato che molte cose ormai le sappiamo (in fondo ognuno di noi è il risultato di milioni d'anni di civiltà)

Con i miei più sinceri auguri,e l'apprezzamento; particolarmente per la scelta del legno: materiale nobile, caldo e duttile. Invulnerabile al tempo e alle mode.

Lucio Mayoor Tosi